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sabato 30 aprile 2016

Il più grande campo di concentramento del mondo...


... i grembi materni sono diventati i campi di concentramento del mondo... il sangue dei bambini trucidati ricadrà su tutto il mondo...L’aborto è un assassinio. La mano di Mio Figlio continuerà a colpire la terra finché non vi fermerete. Smettete di violare le leggi di Dio»."
15 Ottobre 1992, messaggio della Madonna a Nancy Fowler, Conyers

C'è qualcosa in questo messaggio profetico che mi ha sempre indotto a pensare: è l'espressione "campi di concentramento" riferita ai grembi materni, agli uteri delle donne. Mi sono sempre chiesto perchè non usare un'altra espressione, per esempio la parola cimitero: "i grembi materni sono diventati  i peggiori cimiteri del mondo". Sarebbe anche una parola e un'espressione più coerente con l'idea che si vuole comunicare: che l'aborto è un omicidio, anzi il peggiore degli omicidi. Perchè campi di concentramento? Quando si parla di lager, di campi di concentramento vengono alla mente quelli dei tedeschi, dei nazisti, anche se prima di loro russi e inglesi li avevano già usati. Nei campi di concentramento dei nazisti si mandavano a morte milioni di persone, altre venivano torturate, usate per gli esperimenti, venivano ridotte in schiavitù.
Perchè succedeva tutto questo? Perchè i tedeschi erano razzisti! E' la risposta più immediata e più semplice, ma non è esattamente così. Per fare le cose che hanno fatto i nazisti nei campi di concentramento e non solo loro, non basta essere razzisti. Il razzismo è forse la ragione che li spingeva. Ci sono milioni di razzisti al mondo eppure non fanno queste cose. Per trattare le persone come hanno fatto i nazisti nei loro lager occorre qualcosa in più: occorre essere intimamente convinti di poter decidere della vita e della morte delle persone, di alcune almeno. Bisogna davvero essere convinti di poter disporre della vita e del destino degli uomini e delle donne. Se i nazisti, e quelli come loro, fossero stati solo razzisti non sarebbero arrivati a tanto; lo hanno fatto perchè dentro di loro erano convinti davvero di poter disporre degli Ebrei come meglio credevano, di poter fare di loro tutto, senza alcuna limitazione. E ho capito quindi perchè il messaggio profetico usa l'espressione "campi di concentramento" e non "cimitero" o un'altra parola o un'altra espressione. Quando si parla dell'aborto, come spesso accade per argomenti anche importanti, si dicono tantissime cose inutili, si dice che un feto di tre mesi non è una persona, non è un essere umano, si afferma che un feto non è vita ma solo un progetto di vita. Personalmente sono convinto e so che c'è vita fin dal primo istante del concepimento. Ma per amore della discussione potrei anche accettare l'idea di quelli che dicono che un feto non è vita, potrei anche andare oltre e dire che un feto è solo l'idea della vita, potrei farlo perchè non è questo il problema. Anche se noi affermiamo che un feto di tre mesi  è solo un progetto di vita, una cosa è comunque indiscutibile: se noi lo lasciamo lì dov'è il progetto di vita diventa vita a tutti gli effetti, diventa un bambino o una bambina che strilla. Allora la cosa che dobbiamo veramente considerare e la domanda che dobbiamo farci è questa: chi decide? Chi decide quale progetto di vita debba diventare vita a tutti gli effetti, e quale no? Chi decide quale progetto di vita debba diventare un bambino o una bambina, e quale no? Una madre che abortisce, può portare tutti gli argomenti che vuole a sostegno della sua scelta, può parlare di quando inizia la vita, può dire che un feto non è vita, può sostenere che è solo un progetto di vita, solo un'idea, un desiderio, può parlare di mille cose. Ma un fatto è indiscutibile: abortendo si è arrogata il diritto di decidere chi deve raggiungere la vita e chi no; chi deve strillare al sole e chi no. Come i nazisti decidevano della vita e del destino di milioni di uomini e donne, chi abortisce e chi fa abortire, chi decide di abortire e chi aiuta e sostiene la donna in questa decisione, decide del destino e della vita di milioni di progetti di vita. Per questo il messaggio usa l'espressione campo di concentramento: gli uteri delle donne sono diventati lager nei quali tutti i giorni si decide chi raggiungerà la vita e chi non avrà questa opportunità.